Avremmo
dovuto recuperare la carrozza meccanica, ma l'avervi dimenticato sopra un paio
di cadaveri aveva attratto l'attenzione dei gendarmi, sicché decidemmo di farci
accompagnare da uno sgherro del nostro ospite, su una carrozza meccanica.
A
dire il vero, ci aspettavano un paio di deviazioni. La prima fu una tappa in
un'osteria frequentata da tizi poco raccomandabili ma molto robusti: scatenare
una rissa non fu arduo (Ozzy ha un vero talento nel genere), ed in questo modo
anche Alessandro Magno potè procurarsi un corpo meno ignobile di quello che gli
era stato fornito all'inizio. Ci impossessammo anche dei destrieri meccanici di
alcuni dei tizi, purtroppo deceduti nello scontro, e ci avviammo verso la
nostra seconda tappa: il famoso locale i 12 apostoli noto perché era un luogo
franco nel quale Diavoli e Demoni potevano rilassarsi e sbevazzare senza timore
d'essere aggrediti dalla parte avversa. Purtroppo furono dei gendarmi a cavallo
di destrieri meccanici, che ci impedirono di giungervi rapidamente. Alessandro
non voleva indossare l’elmo, aveva una mania per i capelli, così il Curte
decise di cambiare nuovamente corpo e facendosi chiamare Ponch, infine
giungemmo all’agognato locale. Qui, dopo che il Curte autografò una sua opera,
ad un essere degli inferi chiamato Skinner
(ed anche annunciato le prossime mirabolanti uscite della sua collana di
opere), incontrammo il signor Wolf, noto perché risolve problemi, ed in grado
di risolvere anche il nostro, fornendoci un invito per entrare nel palazzo
della triade, così difeso da essere altrimenti inaccessibile. Certo, volle
cinque lingotti d'oro, ma il nostro munifico ospite ce li inviò.
Anzi,
per essere precisi ce ne inviò sei: il vero signore non lesina sugli averi, ed
il Curte, consapevole di ciò, ritenne che dichiarare una piccola menzogna fosse
piccola colpa a fronte dell'uso che avrebbe potuto in seguito giovare alla
nostra missione, ed in definitiva al mondo intero.
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